Quando il mio Amore
Ondeggiando ci apparve,
Ci affascinò con la sua bellezza
Ci lasciò assetati del suo sguardo
E ne fummo prigionieri.
Un ramo si spezzò e cadde
Quando lei si inchinò.
Mio destino, mio travaglio,
Chi mi darà aiuto ?
Chi mi darà ascolto ?
Nel buio aspetto
La luce della sua bellezza.
>>> accetta il consiglio 🙂
Pensare a te in questa notte
non significava pensarti col mio solo pensiero,
in solitudine, non significava trovarti dentro me.
Era invece pensarti attraverso me,
estesamente, nel mondo intero.
Il grande sonno della campagna, le stelle,
il mare silenzioso e le erbe invisibili,
solo presenti in profumi asciutti;
in tutto ciò, da Aldebaràn al grillo,
ti stavo pensando.
Con quale leggerezza
si raccoglieva la pace
tra le pietre, le stelle,
l’acqua muta e la tremula boscaglia,
la natura intera,
e la mia anima,
in quella dedica che così ti si offriva!
E tutto si presentava
mansueto alla mia voce, al tuo servizio,
asceso adesso a volontà, a forza di amare.
Le luci e le ombre costruivano
la possibilità di desiderarti; edificavano
il grande silenzio, attraverso la terra, docile,
e voci di nuvole delicate, perse in cielo,
orientavano a te quel canto
che ora si andava componendo.
Grazie