Nella bella cornice del teatro/bomboniera Palladium, Fennesz ha presentato “Venice“, uno dei suoi ultimi lavori.
Sul palco si presenta da solo, suona una chitarra elettrica e armeggia con il suo computer portatile (dal marchio molto bene in vista…). Sopra di lui vengono proiettate immagini, quasi tutte in bianco e nero, spesso sfocate e/o sgranate, lampi di luce, riflessi acquatici, luminescenze confuse.
Può darsi che avendo letto molte ottime critiche sui suoi lavori recenti, io avessi coltivato aspettattive troppo alte, ma il risultato di questa performance non mi ha convinto: troppo spesso le immagini mi sono sembrate distaccate e avulse dalla musica, troppo spesso la sovrapposizione tra i suoni della chitarra e le sequenze partorite dal computer suonavano disunite e separate, mal armonizzate.
Un peccato perchè, anche solo col brevissimo “bis” concesso, Fennesz ha dimostrato di essere decisamente in grado di regalare momenti molto intensi.
Forse non era in serata, forse la dimensione “live” non si addice a certa musica…
Sarà per un’altra volta.