Da quando Emir Kusturica con il suo bel film “Underground” ha fatto conoscere al mondo la potenza e l’energia delle bande balcaniche sono moltissimi i gruppi che si sono catapultati sul mercato musicale occidentale riscuotendo spesso un lusinghiero successo e cospicui apprezzamenti dai critici musicali.
Una delle formazioni più acclamate è quella della Kocani Orkestar che in questo CD presenta alcuni estratti da 3 loro concerti realizzati in collaborazione con due tra i jazzisti più versatili della (relativamente) nuova generazione italiana: Paolo Fresu e Antonello Salis.
L’incontro, come spesso capita in musica, risulta davvero affascinante. L’orkestar domina dall’alto dei suoi 8 fiati (in gran parte ottoni) e il suo tapan detta il ritmo, ma il ruolo dei due italiani è tutt’altro che marginale, sia arricchendo con i loro virtuosismi i brani della banda sia fornendo a loro materiali sui quali innestare i loro classici e divertenti dialoghi tra gli strumenti o le loro progressioni, come nel caso del brano forse più riuscito, “Variazioni sul ballo” (accreditato a Paolo Fresu ma dagli evidentissimi richiami alla tradizione della sua terra), perfetta e sorprendente sintesi tra mondo sardo e mondo slavo. Spicca pure “Siki siki baba“, alla quale Salis regala una lunga introduzione con la sua fisarmonica, con la voce solista di Ajnur Azizov a duettare con gli ottoni in una di quelle danze grasse che contraddistinguono il suono di questo gruppo con le 4 tube che sembrano passeggiare sul palco ancheggiando come certe vecchie signore del centro-Italia. Analogamente è la tromba di Fresu a introdurre da par suo “Good by Macedonia” con la sua atmosfera di giocosa tristezza, una strana atmosfera di allegria-nonostante-tutto che tanto ci rimanda a quello che, nel nostro immaginario, è la cultura gitano-balcanica.
Una riuscita unione tra musicisti appartenenti a generi distanti ma uniti dalla comune curiosità verso le musiche altrui. Un disco piacevolissimo.