GARANZIE (prima parte: cd col buco)

Le case discografiche sono bravissime a lamentarsi, a piangere miseria, a chiedere soldi ovunque e comunque, a scatenare i loro avvocatoni contro utenti colpevoli di aver scaricato chissà quanti mp3.
Sono un po’ meno brave nell’avere un corretto rapporto con i loro clienti, con coloro che comprano i loro dischi.

Se compriamo un CD e all’ascolto si dimostra difettoso c’è l’usanza di riportarlo dove lo si è comprato per sostituirlo con altro disco analogo. Alcuni negozi fanno più storie, altri meno, quasi sempre pretendono (giustamente) lo scontrino, ma, in linea di massima, non è un problema sostituire il prodotto difettoso con un’altra copia questa volta (si spera) ben fatta.

Ma se il problema si presenta non subito ma più avanti nei mesi o negli anni, se il cd si degrada e diventa inascoltabile (o parzialmente inascoltabile) cosa possiamo fare ? Esiste una qualche forma di garanzia riguardo questo tipo di prodotti ? E quanto dura ?

Io onestamente non lo so.

Se vi divertite a leggere ciò che è scritto sopra un CD o nel libretto allegato scoprirete un sacco di avvertenze (scritte piccole piccole) dove si ricorda che è vietato questo, è vietato quello ed è vietato pure quell’altro, ma, singolarmente, non troverete mai una riga con su scritto: “in caso di prodotto difettoso rivolgetevi a…” oppure “questo prodotto è garantito per X anni“.
Proprio non si pongono il problema.

E invece i CD ogni tanto si ammalano.
A causa di difetti nella realizzazione possono, nel tempo e senza particolari responsabilità del proprietario, perdere in tutto o in parte il loro contenuto musicale.

Un caso di questo tipo, abbastanza raro, è quello del cd col buco.

Alla fine degli anni ’80 comprai la versione digitale di “Alla fiera dell’est” di Branduardi. Lasciando perdere le questioni sulla qualità della digitalizzazione diciamo che inizialmente il dischetto non dava particolari problemi. Dopo qualche tempo notai che sulla zona argentata qualcosa non andava, c’era, ben visibile, un punto in cui mancava (appunto) l’argentatura, ma la cosa che mi colpì fu che guardando in controluce attraverso questo buco potevo vedere distintamente (e con raccapriccio) ciò che c’èra oltre il CD.

(potete intravedere il buco all’interno del cerchio azzurro)

 

Chiunque abbia anche solo una vaga idea di come funzioni la lettura di un CD tramite laser si renderà conto che in quel punto è ormai scomparsa qualunque informazione e che quel CD non può far altro che saltare o incantarsi.
Nei mesi seguenti il buco si è pian piano allargato fino a stabilizzarsi alle attuali dimensioni (spero che la foto seguente renda bene l’idea) e a rendere problematico l’ascolto delle ultime due tracce.

Credo sia inutile sottolinearvi la cura maniacale che uso nel trattare questi oggetti. Facendo parte della generazione che è cresciuta con il vinile ho fatto miei tutta una serie di comportamenti (prendere l’oggetto sul bordo esterno, evitare di toccare con i polpastrelli la superficie, riporlo sempre nella custodia, evitare con attenzione qualunque graffio, conservarlo in un luogo non esposto alla polvere e al sole, ecc.) che applico indifferentemente sia ai vecchi dischi analogici sia agli (ormai non più) nuovi dischetti digitali.
Recentemente ho comprato il cofanetto della serie “The Universal music collection” dedicato a Branduardi e ho risolto il problema ricomprando (ad un prezzo oggettivamente basso) lo stesso disco in una versione povera graficamente ma di migliore qualità audio (persino blandamente rimasterizzata).
Ma la domanda resta: perché le case discografiche non si attrezzano per dare la possibilità al cliente di restituire il prodotto difettoso e fargli così avere una copia funzionante (e tante scuse) ?
Perché si permettono di glissare su una questione, l’assistenza al cliente, che molti produttori di altri oggetti ritengono invece, e giustamente, centrale ?
Perché non prevedono un iter semplice ed efficace per fare in modo che i LORO errori vengano sanati e il cliente possa essere soddisfatto ?

Torneremo su questa questione, nel frattempo invito tutti voi che avete cd (specialmente quelli acquistati dalla fine degli anni ’80 alla metà dei ’90) ad osservarli in controluce: in qualche caso potreste notare molti micro-fori (assai più piccoli di quello che vi ho mostrato io, per vostra fortuna) dai quali la luce passa senza problemi e dai quali ogni informazione è oramai scomparsa.

2 thoughts on “GARANZIE (prima parte: cd col buco)

  1. anonimo ha detto:

    A me è capitato con un paio di CD dei Pooh della fine deglianni ’80…
    Il Cd nacque come un supporto indistruttibile e duraturo nel tempo ma così non è… purtroppo chi ne fa le spese sono i nostri ricordi e le nostre collezioni. Meglio il vecchio vinile!
    A presto Fra (locanda)

  2. anonimo ha detto:

    Anche a me su un cd dei Cure anni 80…
    da allora tutto il materiale diciamo "poco ufficiale" lo salvo sia sul computer che su hd esterno..non sia mai

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