KRAFTWERK “The catalogue”, 2009, Klingklang

Che io sia innamorato della musica dei Kraftwerk ormai l’avrete capito. Non vi sorprenderà quindi sapere che non sono riuscito a rimanere indifferente all’uscita di questo bel box contenente 8 cd dei nostri in edizione extra-lusso. Anche grazie alla spesa relativamente contenuta (poco meno di 90 euro) mi sono regalato questo elegante scatolotto (lo vedete nella foto, indicato con le lettere A, l’esterno, e B, l’interno) nel quale hanno trovato posto gli ultimi 8 dischi registrati in studio dal gruppo tedesco (praticamente da “Autobahn“, 1974, a “Tour de France” del 2003).

Iniziamo dai lati positivi di questa operazione:
– ottime rimasterizzazioni (i cd si sentono benissimo)
– splendido apparato iconografico composto da 8 libretti, uno per ogni disco, delle dimensioni di un LP, contenenti le immagini appartenenti alle edizioni originali dei dischi, alle quali sono state aggiunte altre immagini dell’epoca scelte con grandissimo gusto e il consueto inimitabile stile dei nostri, questi 8 libretti (ne potete vedere nella foto 7 chiusi, indicati dalla lettera E, ed uno aperto, lettera F), stampati su carta di ottima qualità, trovano poi posto in un apposito contenitore rigido (lo vedete al centro della foto indicato dalla lettera G) dalla grafica essenzialissima
– cd contenuti in eleganti custodie in cartoncino (ad esempio quello indicato dalla lettera D) con sovracopertina, sempre in cartoncino, pratica e poco ingombrante (ne vedete una indicata alla lettera C e altre 4 all’interno del box, lettera B)

Naturalmente sulla qualità della musica dei Kraftwerk non mi dilungo dandovela per scontata.

Passiamo ora ai lati negativi.
Va bene l’esclusione dei primi 4 dischi (immagino per problemi di diritti o qualcosa del genere) e l’esclusione del recente live “Minimum-maximum“. Va bene pure l’esclusione delle versioni in tedesco di alcuni album (ci sarebbero entrate come bonus tracks nei vari dischi visto che non durano mai moltissimo) confluite nel box gemello “Der katalog” (che poi è quello della foto, ringrazio per averla messa a disposizione i ragazzi del puntualissimo sito brasiliano Technopop.
Ma proprio non si capisce perché non siano state inserite come bonus tracks nei vari dischi (o in un disco a parte, come hanno fatto i Genesis nei loro box) le canzoni fatte in lingue particolari (“Les mannequins“, “Dentaku“…), quelle di cui esistono versioni alternative (“Kohoutek“, la versione uscita su singolo di “Music non stop“, ecc.), demo e versioni particolari mai pubblicate, qualcuno dei tanti remix autorizzati dal gruppo e, last but not least, gli inediti veri e propri (grida vendetta l’esclusione inspiegabile del singoletto “Tour de France” uscito nel 1983).

Lascia poi perplessi “Techno pop“, nuova versione rinominata di “Electric cafè” nella quale è stata sostituita l’originale long version di “The telephone call” con la sua versione editata per le radio (4 minuti più corta !) aggiungendovi però “House phone” (sorta di remix strumentale del pezzo con aggiunte varie all’epoca uscito su singolo 12″). Tutto sommato si poteva lasciare l’album così com’era aggiungendoci la sola “House phone“.

Infine si potevano anche recuperare in un qualche formato i video fatti per questi dischi… insomma mancano tutte quelle chicche e cose particolari che potevano trasformare un cofanetto bello in un qualcosa di imperdibile e sfiziosissimo.

Ma la bellezza dell’oggetto e la musica meravigliosa che contiene rendono comunque l’acquisto del box caldamente consigliato (se lo trovate ancora, perché non credo ne abbiano stampati moltissimi esemplari, affrettatevi !).

3 thoughts on “KRAFTWERK “The catalogue”, 2009, Klingklang

  1. anonimo ha detto:

    Ciao scusami sapresti consigliarmi dove pagarlo 90 euro? dove li compro io i cd, solitamente da play.com, costa 98 euro.

  2. abulqasim ha detto:

    Io frequento ancora i negozi "reali", da FNAC in parrticolare in quanto possessore della relativa "card" mi fanno un 10% di sconto che abbassa il prezzo dai quasi 100 a meno di 90 euri. In alternativa basta aspettare che Feltrinelli (anche in rete) faccia uno dei suoi periodici "-20%" e cogliere l'attimo.Spendere poco per i dischi è un lavoro come un altro dove serve pazienza e dedizione ;-)S.

  3. anonimo ha detto:

    Anche io mi dedico al tuo "lavoro", il mio primo cd l'ho acquistato nel 1986 e attualmente ne possiedo più di 5000, quindi penso di saperne qualcosa di prezzi. Vivo in provincia di Caserta e lavoro a Napoli ma il negozio Fnac è troppo lontano dai miei percorsi abituali, gli altri negozi in città offrono una scelta abbastanza scarsa di titoli. Ultimamente forse non ci crederai ma i miei migliori acquisti li ho fatti su ebay. Ciao

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