Molto spesso, quando si parla della RAI, si mostra un diffuso sentimento di insofferenza. Nella vulgata dominante la RAI è un carrozzone che utilizza male i soldi del canone, produce, sostanzialmente, le stesse cose della TV privata e via dicendo.
Chi si abbevera al fiume di questa retorica utilizza come esempi le trasmissioni dei canali generalisti della RAI e, nella sua pigrizia mentale, raramente guarda oltre la siepe. Se lo facesse magari scoprirebbe un ricchissimo palinsesto ricco di chicche e produzioni interessanti e validissime.
In questa occasione parleremo di un gioiellino della radio pubblica, e di RAI Radio 3 in particolare. Si chiama “Lezioni di musica” e va in onda, di norma, due volte alla settimana la mattina.
Come si può evincere dal titolo, questo programma, di una scarsa mezzoretta, si occupa di un’opera musicale (un concerto, una sinfonia, una sonata…), il conduttore (sono diversi e tutti molto bravi e preparati) cerca di illustrare le caratteristiche dell’opera sia contestualizzandola all’interno della vita privata e della storia personale del suo autore, sia collegandola alle altre sue opere, sia analizzandone la struttura formale, sia cogliendone gli aspetti innovativi o più significativi.
Per fare questo il conduttore si appoggia sia al pianoforte, accennando i temi e i frammenti musicali dei quali sta parlando, sia proponendo un ascolto (sempre parziale) dell’opera sul quale interviene per sottolineare ciò che ritiene importante.
Il risultato è un prodotto divulgativo di altissima qualità, che permette anche ad ascoltatori non particolarmente ferrati in queste materie di penetrare nel profondo l’anima di queste composizioni (spesso) immortali. Qualcosa che dovrebbe entrare di diritto nelle scuole medie e superiori, se appena appena qualcuno fosse interessato alla formazione musicale dei nostri giovani.
Ve ne parlo anche perché, fortunatamente, è possibile ascoltare queste puntate in streaming sull’apposito sito della RAI e, chi vorrà, potrà selezionare nel vastissimo elenco le cose che più lo incuriosiscono.
Sono conservate ed accedibili (al momento in cui scrivo) le stagioni dal 2012 ad oggi (!), e all’interno di questa serie ci troverete di tutto: da Mozart a Bach, da Beethoven a Brahms, da Debussy a Monteverdi, ma anche cose meno prevedibili e contemporanee come alcune puntate su minimalismo e post-minimalismo, opere di Maderna, Castaldi, Berio, Stockhausen, Glass, Reich, Riley, Pärt, Feldman e tanti altri. Non mancano, infine, anche artisti (relativamente) minori come Frogerber, Carissimi, Gastoldi, Willaert…
Decine di trasmissioni su decine di opere di decine di artisti di tutti i tempi. Uno scrigno ricchissimo di gioielli che merita assolutamente l’attenzione degli appassionati di musica.
Peccato che, nella recente ristrutturazione del sito, abbiano eliminato la possibilità di scaricare liberamente le trasmissioni per conservarle e/o ascoltarle quando non si ha la connessione. Trattandosi di servizio pubblico sarebbe stato bello conservare questa possibilità.
Ma resta il fatto che questa trasmissione rappresenta la più pura essenza del servizio pubblico, qualcosa che i privati non faranno mai. Sono trasmissioni come queste che giustificano (eccome !) il pagamento del canone, anche se i tromboni che si lamentano della qualità dei programmi RAI non le degneranno di attenzione, buoni solo a lamentarsi.