SoundScapeS vol.18

Altri due anni sono passati, ed è arrivata la diciottesima antologia, distillato dei miei ascolti.
Partiamo dal titolo “Diese tage (questi giorni)“.

Sono stati anni e giorni complicati, per ragioni personali, chi mi conosce lo sa, sia per questioni, diciamo così, di pubblico dominio. Ma “questi giorni” sono emersi anche nelle canzoni capitate in questa antologia: giorni di maggio che scivolano via, giorni dorati degli anni ’20 (no, non QUESTI anni ’20, ma quelli del secolo precedente), giorni estivi in Liguria, giorni recenti che ci hanno scosso in profondità. Il titolo in tedesco sottolinea come diverse di queste canzoni siano interpretata in questa lingua ritenuta ostica per le canzoni (e forse non a torto, ma cantare in tedesco si può, eccome se si può…).

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Musicalmente invece questa è una antologia dai contrasti molto forti, specie nelle atmosfere e nelle attitudini. A volte è davvero straniante passare da un pezzo all’altro, e questo la rende davvero speciale.
I brani sono tutti bellissimi (ça va sans dire): troviamo un paio di arie da opere barocche (l’avevo minacciato in precedenti post), un paio di inediti clamorosi (uno di un noto collaboratore di Battiato, l’altro di un progetto genovese che non conoscete, ma adoro alla follia, e del quale è riemerso dall’oblìo, il progetto si è sciolto quasi 20 anni fa, un pezzo sopraffino), un paio di pezzi di un cantautore di nuova generazione (chi dice che ascolto solo musica antica ?) uno dei quali strepitoso e tra le cose migliori in assoluto prodotte in questi ultimi due anni. Tra gli altri ingredienti anche un pizzico di romanità, qualcosa di giapponese, qualcosa di pop-elettronico contemporaneo, qualcosa da vecchi vinili mai digitalizzati, qualcosa da Berlino e qualcosa di abbastanza noto.

In tutto 19 brani conturbanti e impegnativi.

p.s. come sapete queste mie antologie non sono più distribuibili, per varie ragioni, per cui considerate questo post un semplice pezzetto di diario personale. 

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