Altra playlist arrangiata alla meno peggio con quello che passa il convento. 🙂
Ci ricolleghiamo al post precedente per dedicare i nostri ascolti a quelle composizioni di autori italiani fortemente influenzate dal minimalismo storico, un genere che ebbe discreta fortuna dalle nostre parti e che ha influenzato diversi artisti.
In questa sequenza troviamo alcuni gioielli che con orgoglio possiamo rivendicare come tra le più importanti composizioni realizzate in Europa in relazione a questi generi (Cacciapaglia, Battiato…),
alcune sono presenti in forma esageratamente mutilata (l’eccellente “Modi” di Piero Milesi, presente in una pillola di un solo minuto),
altre purtroppo mancano completamente (il “Motore immobile” di Giusto Pio, incredibilmente assente da Spotify nonostante le ripetute edizioni in CD, “Tunedless” di Roberto Donnini, “Elicoide” di Franco Nanni, del quale abbiamo appena parlato, gli “Olympic signals” di Giovanni Venosta“, gli ottimi lavori di Pierluigi Castellano, sui quali torneremo tra qualche tempo, quelli della accoppiata Tiziano Popoli/Marco Dalpane, e altro ancora).
Fortunatamente altre composizioni sono presenti, il tutto a disegnare un approccio italiano a un genere musicale sviluppatosi oltreoceano eppure capace di fiorire inaspettatamente anche in un paese come l’Italia, apparentemente condannata al bel canto e alla melodia über alles.
Speriamo di poter prossimamente integrare questa antologia con alcune delle composizioni che avremmo desiderato inserirci dentro, nel frattempo chiudete gli occhi e perdetevi in questo splendido mare.
p.s. Considerate l’ultima traccia come una sorta di bonus track, perché, pur non essendo un brano di stretta osservanza minimalista, segna la fruttuosa collaborazione tra Terry Riley, uno dei quattro mostri sacri del minimalismo, e il compianto Stefano Scodanibbio, musicista che ci piace ricordare in questa occasione.